Tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Golden, diretto da Rob Marshall e prodotto da Steven Spielberg.
Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale la piccola Chiyo di nove anni, a seguito della malattia della madre, viene venduta dal padre a una casa per geishe.
Nonostante le angherie che subisce, la bambina sboccia in una splendida ragazza divenendo la leggendaria geisha Sayuri che con la sua bellezza e la sua grazia seduce gli uomini più potenti dell’epoca. Il suo cuore, però, batte segretamente per l’unico uomo che non potrà mai avere.
Lento ma mai stancante, questo film è poesia pura, ammaliante e struggente nella sua straordinaria potenza emotiva e visiva. Attrici protagoniste in stato di grazia ed eccellente narrazione di un
Giappone affascinante e di un mondo, quello delle Geishe, misterioso e suggestivo.
Da vedere, e rivedere, per forza!
Golden Globe per la migliore colonna sonora originale Oscar alla fotografia, alla scenografia e ai costumi.
Citazione: “La prima volta che seppi che mia madre stava male fu quando mio padre ributtò in mare i pesci, quella sera soffrimmo la fame, “per capire il vuoto”, lui ci disse. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero Sakura. Ma a me diceva che ero come l’acqua: l’acqua si scava la strada attraverso la pietra e, quando è intrappolata, l’acqua si crea un nuovo varco.”