film · review

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST

locandinaJack Worthing e il suo amico Algy Moncrieff si presentano con lo stesso nome, Ernest, alle due ragazze che corteggiano. Costoro, che dapprima credono di essersi fidanzate con lo stesso uomo, arrivano poi a scoprire la verità in un esilarante crescendo di equivoci.

Tratto dall’omonima commedia teatrale di Oscar Wilde, THE IMPORTANCE OF BEING EARNEST, questo film del 2002 -di produzione inglese, francese e statunitense- è un piccolo gioiello di recitazione. Tutti gli interpreti, nessuno escluso, sono assolutamente perfetti nei loro ruoli: dal bravissimo Rupert Everett alla folgorante Judi Dench, passando per il fascinoso Colin Firth e la bellissima Reese Witherspoon. Film brillante, sagace, ironico, spassoso e godibilissimo. Il regista Oliver Parker, alla sua terza trasposizione cinematografica delle opere di Oscar Wilde dopo i superbi «Un marito ideale» e «Dorian Grey», non tradisce le aspettative. Tutto è infatti perfetto: dalla fotografia, alla scenografia, ai costumi, alle musiche. Gli appassionati di Oscar Wilde lo apprezzeranno sicuramente. Da non perdere!

Nastro d’Argento per i migliori costumi

Teen Choise Award: nomination per Migliore Attrice a Reeese Witherspoon

Citazione:

Lady Bracknell: Sono in vita i genitori?

Jack: Io li ho persi entrambi.

Lady Bracknell: Perderne uno, signor Worthing, può essere considerata una disgrazia. Ma perderli entrambi è sbadataggine!

 

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